Elisa Pedrazzoli, Responsabile Export, è una figura chiave all’interno del Salumificio Pedrazzoli, rappresentante della nuova generazione della famiglia Pedrazzoli, contribuisce a mantenere i valori tradizionali dell’azienda, portando avanti l’impegno per la sostenibilità e la qualità che da sempre caratterizzano il marchio.
Con lei, l’azienda continua a innovare e a distinguersi nel mercato dei prodotti di alta qualità promuovendo un’attenzione particolare al biologico e alla tutela del territorio.
Nel 1996, Elisa ha dato vita alla linea “Primavera Bio”, la prima gamma di salumi biologici in Italia, anticipando le tendenze del settore e promuovendo pratiche sostenibili.
Questa linea si distingue per l’uso di metodi naturali in tutte le fasi produttive, dall’allevamento dei suini alla stagionatura dei salumi, garantendo prodotti senza conservanti, senza glutine e senza derivati del latte.
L’impegno di Elisa nel settore biologico ha consolidato la reputazione del Salumificio Pedrazzoli come pioniere nel mercato dei salumi bio, con una filiera completamente integrata e un’attenzione particolare al benessere animale e alla sostenibilità ambientale.
Raccontiamo la storia di Elisa Pedrazzoli nel Salumificio Pedrazzoli, con alcune domande ci aiutano a catturare la sua esperienza, la sua visione e il suo contributo all’azienda di famiglia.
Parliamo di origini e motivazioni
Come hai iniziato a lavorare nel Salumificio Pedrazzoli? Quali sono state le tue prime impressioni?
Ho iniziato a lavorare in azienda per caso come per caso
accadono tante cose importanti. Quando preparavo la mia tesi di Laurea in azienda, mio padre mi chiese di occuparmi del progetto bio, argomento di cui nessuno di noi sapeva nulla.
Qual è stato il momento in cui hai capito di voler contribuire attivamente
all’azienda di famiglia?
Ho capito di volere lavorare attivamente in azienda mano a mano che il
progetto bio prendeva forma e mi dava modo di esprimere ciò in cui
credevo: il valore della sostenibilità del cibo.
Quali valori della famiglia e dell’azienda ti hanno ispirato maggiormente?
Sicuramente il valore che mi ha dato grandissimo stimolo era la volontà
dell’azienda, e di mio padre in particolare, di fare prodotti senza conservanti
insomma prodotti puliti , principio non scontato agli inizi anni 90.
Il percorso in azienda di Elisa Pedrazzoli
Quali ruoli hai ricoperto nel corso degli anni? Quali sfide hai affrontato?
Ho fatto di tutto in azienda. Come in tutte le piccole aziende i ruoli non sono cosi ben definiti; dalla qualità al coordinamento creativo al R&D di nuovi prodotti, alla vendita su mercati italiani ed esteri.
La sfida più grande? Vendere salumi bio ai vegetariani!
Qual è stato il progetto o l’iniziativa di cui sei più orgogliosa?
Aver reso linea bio Primavera il motore trascinante dell’azienda Pedrazzoli.
Come è cambiato il tuo ruolo nel tempo e cosa ti ha spinto a evolverti
all’interno dell’azienda?
Ho fatto quello che serviva fare, il tutto con l’obbiettivo di rendere la linea
Primavera – la prima vera linea di carni e salumi bio – il progetto aziendale
caratterizzante, tanto che oggi l’azienda viene riconosciuta e si rende
riconoscibile sul mercato proprio per questo.
La visione per il futuro del bio in Italia
Qual è la tua visione per il futuro del Salumificio Pedrazzoli?
Rendere il Salumificio Pedrazzoli un’azienda che produce salumi buoni altamente sostenibili, rendendo sempre più strategico il legame con il territorio e la filiera di proprietà.
Come conciliate la tradizione con l’innovazione nella vostra produzione?
L’idea è quella di fare un prodotto nel rispetto della tradizione artigianale, ma
anche con la massima sicurezza igienica che occorre per chi esporta salumi.
Sul mercato del settore dei salumi
Come vedi l’evoluzione del settore dei salumi e qual’è il posizionamento di Salumificio Pedrazzoli in questo contesto?
Il mercato delle carni e dei salumi oggi è in grande difficoltà e di caduta d’immagine, o meglio il mercato dei salumi legato alla produzione industriale di massa. Penso invece che Pedrazzoli abbia qualche chance in più se continua perseguire la strategia di collegare il concetto di qualità con benessere animale, produzione artigianale e produzione di nicchia.
Il concetto che credo possa essere vincente nel futuro, ma che deriva dal passato: mangiare meno ma meglio.
Quali sfide comporta il rispetto delle tradizioni in un mercato sempre più globalizzato e competitivo?
La prima sfida più grande è sapere interpretare le esigenze del consumatore moderno. La seconda è fare conoscere a tutti cosa stiamo facendo in particolare al consumatore che è il nostro vero cliente. Sono tanti passaggi che si frappongono fra noi produttori e Voi, i consumatori, i veri fruitori del prodotto. La nostra sfida più grande sarebbe renderli partecipi delle scelte fatte.
Le Persone e la cultura aziendale
Qual è l’importanza della cultura aziendale nel Salumificio Pedrazzoli e come ti impegni per mantenerla viva?
La cultura aziendale e la tradizione permea tutto il nostro lavoro. Non ho bisogno di impegnarmi perchè per noi risulta naturale. Vogliamo essere sempre essere coerenti con quello che per noi è il concetto distintivo aziendale: fare prodotti buoni partendo da una materia prima ottima e prodotta nelle aziende agricole Pedrazzoli.
In che modo ti piace motivare e ispirare le persone che lavorano con te?
Mi piace renderle partecipi dei valori in cui l’azienda crede e fare capire che anche tramite loro passa il successo del nostro lavoro.
Cosa speri che le persone associno al marchio Salumificio Pedrazzoli?
Prodotti speciali, gusti e sapori dimenticati e la cura per il benessere animale.
Parliamo di futuro ed eredità
Quali sono i tuoi desideri i per il futuro del Salumificio Pedrazzoli
Renderci un’azienda bio 100%
Se dovessi dare un consiglio a qualcuno che vuole entrare nel settore o
avviare un’azienda, quale sarebbe?
Credere in un progetto e puntare al dialogo diretto con il consumatore finale.
La storia di Elisa e del Salumificio Pedrazzoli ci ricorda che fare impresa nel settore biologico significa prima di tutto guardare avanti con determinazione e sensibilità. Significa scegliere la sostenibilità non come un obbligo, ma come una responsabilità consapevole, una visione che parte dalla terra per arrivare al cuore del consumatore.