La sostenibilità è oggi una scelta di responsabilità, non solo per il pianeta ma anche per le presenti e future generazioni. L’alimentazione è un aspetto fondamentale di questo processo: essa, infatti, non riguarda più soltanto ciò che mettiamo sulle nostre tavole, ma ha un impatto profondo sul nostro pianeta e sulla nostra stessa salute, e l’industria agroalimentare e i consumatori sono adesso chiamati a ripensare i vecchi paradigmi di produzione e scelte negli acquisti.
Cos’è l’alimentazione sostenibile
L’alimentazione sostenibile è un approccio alimentare che mira a essere rispettoso dell’ambiente e dei lavoratori nel settore alimentare. L’obiettivo è creare un equilibrio tra la produzione alimentare e il massimo rispetto per l’ambiente, la salute umana e l’equità sociale. Questo approccio promuove la consapevolezza delle scelte alimentari e l’adozione di pratiche che supportino il benessere a lungo termine dell’individuo e del pianeta, con una particolare attenzione alle generazioni future.
Insomma, una delle cose più importanti per chi voglia iniziare a seguire un’alimentazione sostenibile è scegliere alimenti sostenibili: vediamo quali sono!
Quali sono gli alimenti sostenibili?
Gli alimenti sostenibili sono quei cibi che, lungo tutta la filiera produttiva, hanno un impatto ambientale ridotto e che sono anche prodotti in modo responsabile dal punto di vista sociale ed economico. Ma non solo: sono prodotti che seguono rigorosamente la stagionalità e la territorialità delle risorse usate.
Tra questi alimenti, infatti, troviamo:
- prodotti locali e a km 0: il settore della logistica è infatti uno dei più inquinanti;
- prodotti rigorosamente di stagione;
- prodotti da aziende e allevamenti biologici;
- prodotti sfusi o che comunque evitano l’utilizzo di imballaggi in plastica, preferendo soluzioni meno inquinanti.
Come si vede, più che di singoli alimenti si parla di ripensare e rivoluzione il settore agroalimentare e le abitudini dei consumatori: anch’essi, infatti, hanno una parte fondamentale, che è quella di ricercare e preferire tali alimenti ai prodotti provenienti da produzioni intensive.
Un alimento è infatti davvero sostenibile solo se tutto ciò che riguarda la sua produzione segue alcune regole precise: questi alimenti sono associati a pratiche agricole e di produzione ecologiche, che evitano l’uso di pesticidi e fertilizzanti artificiali e promuovono la conservazione delle risorse naturali senza sfruttarle, tenendo al contempo conto dell’equità sociale nei processi di produzione. In questo contesto, l’agricoltura e gli allevamenti biologici svolgono un ruolo fondamentale, come alternative ai tradizionali metodi intensivi.
Uno dei pilastri di questo stile di vita è quello di ridurre il consumo di carne a favore di quello di prodotti vegetali; l’obiettivo non è necessariamente eliminare del tutto la carne e i salumi dalla dieta, ma renderli una parte più responsabile.
Ridurre gli sprechi, consumare carne di alta qualità e scegliere carne da allevamenti e fonti sostenibili, oltre a ridurne il consumo, sono un aspetto importante di chi si approccia all’alimentazione sostenibile.
Allo stesso modo, anche la carne proveniente da allevamenti biologici può rappresentare un’opzione sostenibile e rispettosa del benessere animale rispetto alla carne proveniente da allevamenti convenzionali, e soprattutto da quelli intensivi.
Consigli per un’alimentazione sostenibile
Secondo il Wwf, ci sono alcuni criteri che possono aiutare i consumatori a compiere scelte più consapevoli e in linea con i principi dell’alimentazione sostenibile, che si possono riassumere con:
- preferire alimenti di origine vegetale, e in ogni caso prediligere quelli prodotti con tecniche bio;
- che si tratti di prodotti vegetali o animali, prediligere produttori locali e diffidare di prezzi troppo bassi (che potrebbero nascondere ingiustizie nei confronti dei lavoratori o cattive pratiche di produzione);
- infine, adottare un’alimentazione varia, sana, facendo ben attenzione agli sprechi e pianificando con giudizio gli acquisti e la lista della spesa per evitare inutili sprechi.
Il ruolo dell’alimentazione sostenibile nel contrastare lo spreco alimentare
Uno dei problemi delle società moderne è lo spreco alimentare, che si riferisce al comportamento sia dei produttori che dei consumatori di gettare o scartare cibo ancora commestibile. Le principali cause dello spreco alimentare includono la sovrapproduzione aziendale e una cattiva gestione delle spese da parte dei consumatori. Questo fenomeno spesso deriva da pratiche di conservazione inadeguate, scadenze troppo brevi, eccedenze nei consumi e dalla mancanza di informazioni sulla corretta conservazione degli alimenti acquistati.
Un altro fattore che contribuisce allo spreco alimentare è il rifiuto di prodotti che non rispondono agli standard estetici del mercato, come frutta e ortaggi danneggiati da eventi atmosferici, ad esempio la grandine.
Il binomio Alimentazione sostenibile e sviluppo sostenibile
L’alimentazione sostenibile fa parte del contesto più ampio dello sviluppo sostenibile, un concetto che comprende aspetti ambientali, economici e sociali. Lo sviluppo sostenibile mira a equilibrare questi aspetti, garantendo giustizia sociale e preservando le risorse per le future generazioni. Ciò implica la gestione responsabile delle risorse naturali, la promozione di fonti di energia pulita, la lotta alla povertà, l’accesso all’istruzione e la promozione dell’equità di genere per creare un futuro migliore e prospero per tutti gli esseri umani e per il Pianeta.
L’alimentazione sostenibile è fondamentale in questo contesto perché contribuisce al raggiungimento del secondo obiettivo di sviluppo sostenibile, “Zero Hunger”, e perché l’industria alimentare ha un impatto significativo sull’ambiente, sull’economia e sulla salute umana.