I rovesci climatici che hanno portato grandine e violenti temporali nei nostri territori, nei giorni scorsi, sono solo l’ultimo dei campanelli d’allarme dell’ emergenza idrica che sta colpendo il nostro pianeta.
E no, queste sporadiche se pur violente piogge non hanno aiutato a risolvere quello che, per le nostre terre, è il problema più grande di questi tempi: l’ emergenza idrica e la conseguente siccità.
La disponibilità di risorse del nostro pianeta è un monito a cui siamo ormai abituati, soprattutto quando si parla di acqua e cibo.
Per far fronte a questa scarsità, come Salumificio Pedrazzoli, ci siamo dati una risposta: la soluzione non è la privazione, ma l’ottimizzazione.
L’allevamento biologico come risposta alla lotta contro l’emergenza idrica
Chi ci conosce lo sa bene. Per adattarci ai cambiamenti climatici e promuovere una distribuzione equa delle risorse, come Salumificio Pedrazzoli portiamo avanti, oggi più che mai, il valore del biologico come soluzione. Il nostro modo di produrre salumi biologici diventa così il modo grazie al quale ci facciamo portavoce dell’impegno di perseguire e diffondere la cultura dell’agricoltura e dell’allevamento biologico, così come facciamo nei nostri allevamenti.
L’allevamento intensivo consuma circa 1/3 delle risorse idriche disponibili per il settore agricolo, dove le superfici terrene vengono impiegate in larga parte per la coltivazione e la produzione di mangimi come mais e soia, destinati alla filiera zootecnica.
Nell’allevamento biologico, data la proporzione di gran lunga inferiore tra numeri di animale e terreno disponibile, il bisogno è notevolmente ridotto: scegliere biologico contribuisce ad evitare inutili sprechi delle risorse idriche nei campi e le conseguenti emergenze idriche.
L’allevamento biologico non è la soluzione definitiva all’emergenza idrica o al cambiamento climatico, ma è sicuramente il primo passo da compiere verso una produzione consapevole e rispettosa.
Come Salumificio Pedrazzoli facciamo la nostra parte opponendoci da sempre all’allevamento intensivo e scegliendo il biologico come risposta a 360 gradi, sia per il benessere animale che per il contenimento di risorse e la sostenibilità produttiva, ma l’impegno deve essere diffuso.
Ecco perché ci facciamo promotori di un consumo consapevole, in cui la qualità supera la quantità, dove è meglio consumare meno ma consumare meglio, scegliendo realtà che sostengono pratiche non intensive e a fronte di una produzione sostenibile che salvaguarda il benessere animale e ottimizza le risorse, così come prevede l’allevamento biologico.
